La Storia della Vespa
Sebbene la prima Vespa sia stata brevettata nel 1946, la sua storia può
considerarsi iniziata due anni prima con la presentazione del suo progenitore
l'MP5 Paperino, così denominato in analogia alla Topolino, la prima auto del
popolo; fu concepito nel biellese quando, durante la seconda guerra mondiale,
gli stabilimenti di Pontedera vennero trasferiti in Piemonte, luogo ritenuto più
sicuro nei confronti dei bombardamenti alleati. Il Paperino, pur vagamente
simile ai futuri modelli di Vespa, presentava un ampio tunnel centrale che gli
conferivano un aspetto goffo, tanto da meritarsi l'appellativo di "brutto
anatroccolo"; il progetto fu presto accantonato e il modello non venne più
prodotto e commercializzato.
Enrico Piaggio comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo
avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni
concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la
progettazione all'Ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, progettista di
alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che "detestava le
motociclette", quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente
nuovo.
D'Ascanio detestava dover scavalcare una moto per sedercisi sopra, così sfruttò
le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a
scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo,
priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei
carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori
d'accensione aeronautici. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più
pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti
perdite d'olio che macchiavano i pantaloni (soluzione, questa, già adottata
nell'MP5), aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade
dell'epoca erano in sterrato ed i motociclisti erano costretti a rimediare alle
frequenti forature con soluzione e toppe. Modellò la posizione di guida attorno
al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida
prolungata risultasse la meno affaticante possibile. Con l’aiuto di Mario
D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni
per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa,
prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Era nata la prima Vespa.